Ehi, Italiani in Oman! Siete pronti ad uscire dal nostro mitico gruppo Facebook per un’esperienza affascinante a Muscat Vecchia?
Abbiamo un’attrazione speciale da mostrarvi: il Palazzo Al Alam.
Questo posto è puro fascino e storia omanita, come un tuffo indietro nel tempo, un vero tesoro nascosto.
In questo articolo vi porteremo alla scoperta di questa meraviglia, che parla del passato e del presente dell’Oman.
Se siete pronti a un’avventura tra antiche mura e storie misteriose, accomodatevi e venite con noi!
Le origini del Palazzo Al Alam
Nel cuore di Muscat Vecchia sorge un luogo di straordinaria importanza storica e culturale: il Palazzo Al Alam. Questo palazzo è stato preceduto dal Bayt al-Alam ed eretto per volere di Sultan Said (1791–1856), sebbene la datazione precisa della sua costruzione rimanga avvolta nel mistero.
Viaggiatori dell’epoca riportarono che, sia nel 1814 che nel 1824, il palazzo non era ancora stato completato, suggerendo la grandezza del progetto.
Nella prima metà degli anni ’90 del XIX secolo il palazzo fu oggetto di importanti ristrutturazioni. Ma nel 1895 venne occupato e danneggiato dai ribelli. Sultan Faisal, all’epoca, non disponeva delle risorse necessarie per riportarlo al suo antico splendore.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Sultan Said spostò la sede governativa a Salalah, in cerca di un clima più favorevole e per allontanarsi dall’influenza britannica. Da allora il palazzo entrò in uno stato di progressivo abbandono: l’ultima visita ufficiale del Sultano risale al 1958.
Cambio di “gestioni” del palazzo
Con la salita al potere di Sultan Qaboos nel luglio 1970, iniziarono i lavori di demolizione del Bayt al-Alam.
Il vecchio edificio fu sostituito dal moderno Qasr al-Alam, costruito in stile anglo-indiano.
Fra il Forte al-Mirani e l’ex Ambasciata Britannica, l’intero quartiere portuale venne demolito per lasciare spazio al nuovo palazzo. Anche il quartiere al-Banyan, abitato da mercanti indiani, fu abbattuto e inglobato nel complesso.
Col passare dei decenni, molte delle maestose case appartenute alle ricche famiglie di commercianti indiani furono rase al suolo per ampliare il quartiere governativo. Anche il vecchio Suq Dakhel, mercato tradizionale, lasciò spazio ai nuovi progetti urbanistici.
All’inizio del XXI secolo, l’area storica era ormai completamente trasformata in una zona di edifici governativi e ampliamenti del Palazzo Al Alam.
Il Palazzo Al Alam oggi
Oggi l’intera zona è pedonale.
Il palazzo non è aperto al pubblico, ma l’esterno può essere ammirato e fotografato. La sua storia resta un affascinante intreccio di continuità e cambiamento, simbolo dell’evoluzione dell’Oman e del suo valore culturale.
Però… una grande pecca
Ebbene sì: non si può visitare l’interno.
La zona merita sicuramente una passeggiata, ma l’impossibilità di entrare lascia un po’ l’amaro in bocca.
Consolatevi: proprio di fronte, dall’altro lato della strada, troverete il meraviglioso Museo Nazionale dell’Oman.
Una tappa assolutamente consigliata!