Da paese fortemente arretrato, quale era l’Oman verso la metà del secolo scorso, il Sultano Qaboos è riuscito a trasformare la sua terra nell’Oman moderno che conosciamo oggi. Ha portato benessere a tutti i suoi cittadini, riscuotendo successi e affetto da parte del suo popolo, attraverso un vero e proprio rinascimento omanita, mantenendo uno stretto legame con l’identità storica e culturale autoctona, preservando la sua cultura unica, le tradizioni e il patrimonio. Questo impegno e questa determinazione del popolo omanita sono stati guidati dalla chiara visione di Qaboos Bin Said, il Sultano dell’Oman. E questa che raccontiamo è la sua storia.

Panoramica: chi è stato il Sultano Qaboos
Qaboos bin Said Al Said (18 novembre 1940 – 10 gennaio 2020) è stato il Sultano dell’Oman dal 23 luglio 1970 fino alla sua morte nel 2020. Era il discendente della quindicesima generazione del fondatore della casata di Al Said e fu il leader più longevo in Medio Oriente e nel mondo arabo al momento della sua morte, avendo governato per quasi mezzo secolo.
Figlio unico di Said bin Taimur, Sultano di Muscat e Oman (si, non è un errore, a quel tempo il nome ufficiale del sultanato comprendeva anche la capitale) Qaboos riceve un’ottima istruzione in Inghilterra, paese con il quale rimarrà sempre legato. Dopo essersi diplomato alla Royal Military Academy Sandhurst, presta servizio brevemente nell’Esercito Britannico. È tornato in Oman nel 1966 subendo notevoli restrizioni da parte di suo padre. Nel 1970, Qaboos sale al trono rovesciando suo padre con un colpo di stato, anche grazie al sostegno britannico. Il paese è stato successivamente ribattezzato Sultanato dell’Oman.



Come sultano, Qaboos attua una politica di modernizzazione e pone fine all’isolamento internazionale dell’Oman. Il suo regno ha visto un miglioramento delle condizioni di vita e lo sviluppo del paese, l’abolizione della schiavitù, la fine della Ribellione di Dhofar e la promulgazione della costituzione dell’Oman. Sviluppa pienamente l’infrastruttura economica omanita.
Colto da gravi problemi di salute nella sua ultima fase di vita, Qaboos muore nel 2020. Non avendo figli, affida alla corte reale il compito di raggiungere un consenso su un successore alla sua morte. Come precauzione, nasconde una lettera in cui nomina il suo successore nel caso in cui non fosse stato raggiunto un accordo. Dopo la sua morte, la corte reale decide di consultare la lettera di Qaboos e nomina il suo successore designato, suo cugino Haitham bin Tariq, come sultano successore.
Alla sua morte, l’Oman che lascia è profondamente differente dall’Oman che conosce da bambino. L’esperienza che accumula nella sua vita, il suo carisma, la sua intelligenza e la sua personalità da pacifico stratega fanno di lui un personaggio cardine nel mondo arabo e ponte tra il mondo occidentale e quello mediorientale. Quello che segue è solo un estratto della sua eccezionale storia.
Il giovane principe Qaboos
Dall’infanzia all’adolescenza
Qaboos bin Said è nato nella città di Salalah, nella regione del Dhofar (a sud dell’Oman) il 18 novembre 1940. Fu l’unico figlio della coppia reale: il Sultano Said bin Taimur, il padre, e Mazoon al-Mashani, la madre.

Dell’infanzia del nostro Sovrano abbiamo scarse informazioni, tuttavia, suo padre si prodigò con fermezza per quanto riguarda l’istruzione del suo unico figlio ed erede al trono. Difatti, alla sua nascita, istituì la scuola Al Saidiya, allora unico sistema educativo esistente. Furono proprio alcuni tra i più preparati insegnanti di questa scuola ad essere convocati al Palazzo Al Hosn (la sede reale nella città di Salalah) per impartire lezioni al giovane erede. Qaboos cresce e studia a Salalah dove resta fino alla sua adolescenza (a parte un breve periodo a Pune, in India) frequentando la scuola primaria e secondaria.
L’esperienza in Regno Unito
Nel 1956, all’età di 16 anni, il principe si imbarca per il Regno Unito al fine di ricevere un’istruzione privata di alto livello da un accademico britannico: tale Philip Roman. Il professore, insieme a sua moglie Laura, fornì un’educazione pre-universitaria in un ambiente familiare presso la loro casa a Felsham, vicino a Bury St. Edmonds, Suffolk. E’ qui che Qaboos inizia a coltivare la sua passione per la musica classica oltre a sviluppare competenze in termini di comprensione di relazioni internazionali.
Nel settembre del 1960, all’età di 20 anni, entra nella Compagnia Marne presso il New College della Royal Military Academy a Sandhurst, Berkshire. Si laurea nell’agosto del 1962 e presta subito servizio per un certo periodo con il 1º Battaglione dei Cameronians, di stanza a Minden, nell’esercito britannico del Reno.

Dopo il suo congedo come sottotenente, il padre di Qaboos incarica il Maggiore Leslie Chauncy di accompagnare il suo giovane figlio in un tour mondiale di tre mesi, al fine di sviluppare la sua comprensione internazionale del mondo e delle culture. Ed è qui che il fiuto per l’“internazionalità” del giovane principe omanita si sviluppa ulteriormente e profondamente. Il Maggiore era un funzionario fidato del Sultano padre: prima Console Generale britannico a Muscat dal 1949 al 1958 e poi divenne addirittura consigliere personale del sultano nel 1960.
Ascesa al potere
Il principe Qaboos torna in Oman
Con distinzione conferita per il suo servizio nell’Esercito britannico, Qaboos tornò infine a casa nel 1964 e si educò approfonditamente sulla lunga storia dell’Oman e sulla sua religione. Fu il Sultano Qaboos stesso, in una intervista tenuta nel 1995, a dichiarare esplicitamente “My Father’s insistence on my thoroughly studying my religion and the history and culture of my country were a profound help in forming my consciousness of my responsibilities toward my people and to humanity at large. Also the benefit to counterbalance of a Western education and life as a soldier” (trad.: L’insistenza di mio padre nel farmi studiare approfonditamente la mia religione e la storia e la cultura del mio paese è stata di grande aiuto nel plasmare la mia consapevolezza delle responsabilità nei confronti del mio popolo e dell’umanità nel suo complesso. Inoltre, il beneficio di bilanciare questa formazione con un’istruzione occidentale e la vita da soldato è stato prezioso).
Un principe prigioniero nel suo palazzo
Tuttavia, al suo ritorno in Oman, viene posto sotto una sorta di arresti domiciliari nel Palazzo di Al Hosn a Salalah da suo padre. Qui rimane isolato dagli affari governativi, tranne che per brevi briefing da parte degli advisor personali di suo padre. Anche le sue relazioni personali erano limitate nei confini del palazzo. Oltre ad un gruppo selezionato di funzionari di palazzo, figli dei consiglieri di suo padre, poteva contare su pochi amici stranieri come Tim Landon. L’intento del Sultano padre era quello di non coinvolgere suo figlio di essere nelle politiche nazionali. Questo spinse Qaboos a manifestare maggiormente la sua divergenza e il suo desiderio di cambiamento, che veniva silenziosamente supportato anche dai suoi amici stranieri.

Il principe inizia così a tramare con un piccolo numero di simpatizzanti a Salalah e, attraverso intermediari segreti, con altri soggetti a Muscat. Non ci volle molto affinchè i sostenitori di Qaboos aumentarono. Anzi, poteva contare sia su amici intellettuali, sia su una nutrita (ed interessata) presenza britannica, oltre che su un soldati a lui fedeli. Furono, poi, proprio i soldati che lo sostenevano a disarmare le truppe del Sultano padre. Sultano che fu in un colpo di stato “pacifico”, ovvero senza spargimento di sangue.
Ebbene sì: può suonare abbastanza strano all’orecchio di un italiano o di un occidentale in generale. Il figlio fà un colpo di stato per roversciare il padre dal trono e sostituirsi a lui. Ma sapete una cosa? Anche il padre, il Sultano bin Taimur, a roversciare dal trono il suo di padre, il Sultano Taimur bin Faisal, ovvero il nonno di Qaboos.
Il colpo di stato
La tempistica del colpo di stato è probabilmente motivata da una rivolta nel paese: evento che fu colto immediatamente ed usato come effetto sorpresa. Difatti, il 12 giugno, Il Fronte Democratico per la Liberazione attacca due postazioni delle delle forze del Sultano a Izki e Nizwa. Teniamo a mente che siamo nel pieno della guerra del Dhofar: un periodo di ribellione (anche armata) e di confusione nel paese.
Questo evento convince sempre più consiglieri, nonchè la presenza britannica, a considerare il necessario cambio di leadership. Il giovane principe Qaboos prese al volo l’occasione facendo leva sugli eventi. Il 23 luglio, Qaboos informò il Tenente Colonnello Turnill, il Comandante britannico del Desert Regiment con sede a Dhofar, delle sue intenzioni e cercò il suo sostegno. Sostegno che fu accordato addirittura dopo la consultazione con il Brigadiere Graham, il Comandante britannico delle Forze Armate del Sultano. I sostenitori del principe Qaboos della tribù Al Hosni all’interno della guardia del Sultano assicurarono il Palazzo e consentirono l’ingresso di un altro gruppo di sostenitori, supportato da una pattuglia del Desert Regiment.
Dopo essersi ferito accidentalmente, il Sultano padre si arrese, firmò la sua abdicazione e fu trasportato via Bahrain in esilio a Londra. Rimase nella città inglese fino alla sua morte nell’ottobre 1972. Il colpo di stato fu sostenuto dai britannici, con Ian Cobain che scrisse che fu “pianificato a Londra da MI6 e da funzionari civili del Ministero della Difesa e del Ministero degli Esteri” e autorizzato dal primo ministro, Harold Wilson.

Il principe diventa Sultano
Così, il giorno il 23 luglio 1970, all’età di 29 anni, e dopo un colpo di stato riuscito contro suo padre, con l’obiettivo di porre fine all’isolamento del paese e utilizzare i ricavi petroliferi per la modernizzazione e lo sviluppo, Qaboos divenne finalmente il Sultano Qaboos. Immediatamente, per dare un senso tanto pratico quanto esplicativo della sua missione, dichiarò che il paese non sarebbe più stato chiamato “Sultanato di Muscat e dell’Oman”, bensì semplicemente “Sultanato dell’Oman”. Il senso espresso sin da subito fu quello di rendere unito un paese tormentato da una guerra intestina e sviluppare un senso di patriottismo. Il senso di appartenenza alla nazione riflesse la sua politica di governo per tutto il tutto il suo regno.
Tre giorni dopo, il 26 luglio, il nuovo Sultano rende una breve dichiarazione riguardante l’incapacità del padre. Semplicemente lo dichiara incapace di gestire gli affari di stato. Inoltre sottolinea il giuramento di fedeltà da parte della famiglia reale e delle forze armate nei suoi confronti.
Una nuova età per l’Oman
Le prime mosse del Sultano Qaboos
Il Sultano Qaboos, impegnato a porre fine all’isolamento dell’Oman, fa la sua prima visita a Muscat pochi giorni dopo, ricevendo un’accoglienza entusiasta dalla popolazione. Una nuova amministrazione fu rapidamente formata sotto la guida di suo zio, Said Tariq bin Taimur, che tornò dall’estero.
A livello nazionale, Sultan Qaboos abolì molte delle restrizioni anacronistiche e piccole della vita quotidiana. Al posto della Rupia indiana e del tallero di Maria Teresa, introdusse una nuova valuta, entrata a corso legale nel 1973, l’attuale Rial dell’Oman. Accelerò rapidamente il programma di progetti infrastrutturali, tra cui la costruzione di un aeroporto a Seeb e del porto marittimo nell’attuale Corniche di Muttrah. Sviluppò immediatamente i progetti iniziati lentamente durante il governo di suo padre.

Il Sultano Qaboos intraprende un’iniziativa diplomatica, visitando vari capi di stato arabi e partecipando a forum arabi e internazionali già durante il 1971. Effettua viaggi diplomatici a Londra, Parigi, Teheran e Washington. L’Oman aderisce nello stesso anno alla Lega Araba, all’ONU e ad altre organizzazioni internazionali, stabilendo relazioni diplomatiche con numerosi stati. L’Oman è finalmente pronto a comparire sullo scacchiere internazionale.
Il Sultano richiamò e accolse inoltre gli Zanzibariti di origine omanita che erano fuggiti principalmente nel Golfo dopo la rivoluzione del 1964 a Zanzibar.
Gestioni di politica interna
Prestò particolare attenzione allo sviluppo civile in Dhofar. Cerca di conquistare i ribelli attraverso i Civil Action Teams responsabili di scavare pozzi e stabilire negozi, centri sanitari e scuole. Organizzò anche i ribelli in unità irregolari locali chiamate “firqas”. Fu dichiarata un’amnistia con incentivi, che ebbe l’effetto di attirare indietro persone con competenze necessarie per l’amministrazione in rapida espansione.
Questa gestione così dinamica del paese incontra subito resistenze da parte del suo primo ministro. Inoltre era intenzione del Sultano mantenere molte delle prerogative tradizionali della sua posizione, mentre Said Tariq propendeva per l’istituzione di una monarchia costituzionale. Le divergenze si acuirono alla fine del 1971 e come risultato il primo ministro presentò le dimissioni in dicembre. Tuttavia rimase come consigliere e rappresentante internazionale.
Il Sultano assume personalmente la carica di primo ministro, oltre a detenere i portafogli degli affari esteri e della difesa. Inoltre fu Governatore della Banca Centrale. Lui o il suo Rappresentante Personale presiedettero il Consiglio dei Ministri come massima autorità esecutiva.
Consolidamento della posizione nel Golfo
Nel 1972 il Sultano Qaboos inizia l’espansione rapida delle sue forze armate a 10.000 uomini, con l’aggiunta di moderne attrezzature militari adeguate. Per mezzo di queste forze aggiuntive, oltre al supporto militare da parte del Regno Unito, nonché dall’Iran e dalla Giordania dal 1972, le Forze Armate del Sultano iniziano lentamente a riconquistare posizioni critiche occupate dai ribelli a Dhofar. Solo l’11 dicembre 1975 il Sultano poté annunciare che la guerra era terminata.
Una volta terminata la guerra nel Dhofar, dopo il 1975, il Sultano cerca più attivamente una maggiore collaborazione con i paesi vicini. La cooperazione divenne particolarmente importante con lo scoppio della guerra tra Iraq e Iran nel 1980. Ne conseguì la formazione del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC) l’anno successivo. Unico tra i membri del GCC, l’Oman mantiene da allora relazioni con entrambe le fazioni, enfatizzando la sua politica di neutralità e dialogo sotto la guida del nuovo Sultano Qaboos.
Come nasce la “Svizzera del Medio Oriente”
L’impronta di neutralità del Sultano Qaboos
Nel corso degli anni successivi, il Sultano Qaboos svolse un ruolo unico come mediatore in dispute regionali. Contribuì a risolvere la controversia tra Bahrain e Qatar sulle isole di Hawar e la barriera corallina di Fasht Al-Dibal nel 1986. Lavorò diligentemente, anche se senza successo alla fine, per facilitare un incontro tra i leader iracheni e iraniani nel 1987, proponendo un incontro a Muscat.
Dopo aver ospitato il summit del GCC a Muscat nel 1989, Sultan Qaboos migliorò ulteriormente le relazioni con Arabia Saudita e Yemen firmando accordi per risolvere dispute di confine a lungo pendenti. Mantenne un ruolo costante di mediatore nei problemi continuativi nello Yemen.
Persino dopo l’invasione dell’Iraq del Kuwait nel 1990, l’Oman mantenne relazioni con l’Iraq e contribuì con forze armate e supporto alla coalizione contro di esso. Fu un intermediario affidabile nelle dispute regionali e internazionali con l’Iran.
Al summit del GCC nel 1991, Sultan Qaboos fu eletto a capo dell’Higher Security Commission con il compito di formare una forza di difesa combinata di 100.000 uomini, anche se non fu possibile raggiungere un consenso unanime.
Nel contesto del GCC, Sultan Qaboos prese l’iniziativa nello sviluppare relazioni con Israele. Nel dicembre 1994, ciò portò alla visita del primo ministro Rabin e all’apertura di un ufficio commerciale israeliano a Muscat. Questo gesto si ripeté nell’ottobre 2018, quando Sultan Qaboos accolse il primo ministro Netanyahu. A differenza di altri Stati del GCC, come l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, l’Oman non partecipò al boicottaggio del Qatar nel 2017.
Rivoluzione istituzionale e normativa
Prima del venticinquesimo anniversario di regno nel 1995, Sultan Qaboos aveva compiuto progressi significativi nella costruzione delle istituzioni in Oman. Oltre ai numerosi tour con alcuni ministri per incontrare direttamente la popolazione, nel 1981 istituì il Consiglio Consultivo di Stato, con 55 membri nominati, che nel 1991 si trasformò nel Consiglio Consultivo, con 59 membri selezionati tra coloro nominati dalla popolazione di ciascun governatorato. Il Consiglio aveva ampi poteri per esaminare questioni e interrogare i Ministri. Dal 1994, alle donne fu permesso partecipare alla selezione dei membri e candidarsi alle elezioni.
Nel 1996, Sultan Qaboos emanò la Legge Fondamentale, considerata la costituzione dell’Oman. Questa istituì un legislatore bicamerale, il Consiglio di Stato nominato dal Sultano, oltre al Consultivo eletto. Dal 2002, tutti i cittadini sopra i 21 anni possono votare. Le ultime elezioni risalgono al 2019, quando sono stati eletti 85 membri da 61 circoscrizioni.
La strategia con la primavera araba
In ogni caso, il tasso di progresso, specialmente sulla libertà di espressione, non soddisfò tutti e a metà del 1994 venne scoperto un complotto sedizioso con sfumature islamiste. Il Sultano Qaboos si appella al popolo affinché non permettesse a idee estranee, mascherate da promesse benefiche, di mettere a repentaglio la sicurezza e la stabilità dell’Oman.
La situazione rimase tranquilla fino alle ripercussioni della cosiddetta Primavera Araba nel 2011, che portarono a un’ondata di insoddisfazione pubblica, con manifestazioni principalmente da parte dei giovani preoccupati principalmente per la disoccupazione.

Sultan Qaboos risponde immediatamente cancellando immediatamente una visita pianificata in India. Ordina una ristrutturazione del governo, un miglioramento dei salari di base nel settore privato e un aumento delle borse di studio per gli studenti; e in seguito quell’anno emendò la Legge Fondamentale per conferire al Consiglio di Stato alcuni poteri aggiuntivi. In modo significativo, promise la creazione di 50.000 nuovi posti di lavoro, un obiettivo ambizioso, dati i limitati vantaggi naturali dell’Oman e gli sforzi considerevoli già compiuti nell’ambito di Vision 2020, un programma lanciato dopo che i prezzi del petrolio scesero sotto i 10 dollari al barile nel 1998 per stabilire un’economia indipendente dal petrolio.
Il rinascimento omanita
Una visione a lungo termine
Visionario e perfezionista, Sultan Qaboos fu determinato sin dall’inizio a preservare il carattere e l’identità unici dell’Oman. Decretò quindi che la popolazione dovesse mantenere il proprio stile tradizionale di abbigliamento e non solo preservare i monumenti storici dell’Oman, ma anche assicurare che tutti i nuovi edifici rispettassero uno stile uniforme.
Anche se le moschee Ibadite sono generalmente piccole e semplici, Muscat aveva bisogno di una moschea che potesse accogliere un grande raduno religioso. Sultan Qaboos ordinò quindi la costruzione di una grande moschea chiamata Moschea Sultan Qaboos, in grado di ospitare 20.000 fedeli. Dopo oltre sei anni di lavori accurati, venne inaugurata nel maggio 2001.

Dall’educazione ricevuta in Gran Bretagna, sviluppò un profondo amore per la musica e si impegnò a creare da zero prima una banda militare che, nel giro di pochi anni, si esibì all’Edinburgh Military Tattoo, e successivamente la Royal Oman Symphony Orchestra, che tenne il suo primo concerto nel 1987. Nel 2001 ordinò la costruzione del magnifico Royal Oman Opera House, inaugurato con grande acclamazione nel 2011.
In seguito all’ampia espansione dell’istruzione in tutto l’Oman, Sultan Qaboos avviò un piano nel 1980 per istituire la prima università dell’Oman, la Sultan Qaboos University ammise i primi studenti nel 1986. Da allora, sono state aperte università o istituti in maggior parte delle città.
Situazione del paese agli albori del sultanato di Qaboos
Quando Qaboos salì al potere, c’erano pochi elementi di uno stato moderno. L’Oman era un paese poco sviluppato, gravemente carente di infrastrutture, assistenza sanitaria ed istruzione, con soli 10 km di strade asfaltate e una popolazione dipendente dall’agricoltura di sussistenza e dalla pesca.
Qaboos modernizzò il paese utilizzando i ricavi petroliferi. Si costruirono scuole e ospedali, e fu realizzata un’infrastruttura moderna, con centinaia di chilometri di nuove strade asfaltate, una rete di telecomunicazioni, la conclusione di progetti per un porto e un aeroporto avviati prima del suo regno e la costruzione di un secondo porto, oltre all’elettrificazione. Il governo iniziò anche a cercare nuove risorse idriche e costruì una centrale di dissalazione, incoraggiando la crescita di imprese private, specialmente nei progetti di sviluppo. Banche, hotel, compagnie assicurative e media stampati cominciarono a comparire man mano che il paese si sviluppava economicamente. Il Rial omanita fu stabilita come valuta nazionale, sostituendo la rupia indiana e il tallero di Maria Teresa. In seguito furono costruiti ulteriori porti e aperte università. Nel suo primo anno di governo, Qaboos abolì anche la schiavitù in Oman.
La filosofia strategica del Sultano Qaboos
Il Sultano Qaboos viaggiò frequentemente e regolarmente all’interno del suo paese. L’intenzione fu quella di far sentire la propria presenza sul territorio, coinvolgendo tutti i cittadini in un sentimento nazionale. Ricordiamo che soprattutto al sud la popolazione è fortemente strutturata su un architettura di stile tribale. Tutt’ora le famiglie delle grandi tribù detengono il potere (anche) nei vari settori dell’economia.

In generale si attribuisce a lui il successo e il benessere che l’Oman è stato in grado di raggiungere durante il suo sultanato. Infatti è con lui che il paese omanita smise di essere un paese sostanzialmente decisamente arretrato iniziò il suo percorso nell’Oman moderno che è oggi. Fu in grado di tessere ottime relazioni internazionali. Organizzò il paese internamente e fece costruire infrastrutture moderne. In fine aprì il paese al turismo e alla modernità anche consumistica permettendo la costruzione di alberghi e centri commerciali. La filosofia di governo nel suo “mandato reale” fu condurre questo rinascimento omanita verso il benessere e la modernità. La strategia è di utilizzare una chiave che mantenesse ben saldo il valore della tradizione e della sobrietà. Ed è proprio per questo che andando in Oman non vedrete grattacieli o palazzoni di vetro. Si tratta di una scelta decisa in campo tanto estetico quanto sul piano semantico. La necessità è quella di evolversi considerando uno stretto legame con la cultura e la tradizione locale significa mantenere un’identità.
La diplomazia omanita
La forza di una politica neutrale e pacifica
Un altro grande fattore identitario che distingue l’Oman dagli altri paesi della regione araba è la sua spiccata propensione alla neutralità. E’ proprio grazie al Sultano Qaboos che l’Oman ottene l’appellativo di “Svizzera del Medio Oriente”. Ciò fu determinante anche per garantire un ordine pubblico che è ancora adesso impeccabile. Difatti l’Oman è uno dei paesi più sicuri in assoluto in tutto il mondo.
Il Sultano Qaboos ha mantenuto questo spirito di neutralità dal primo all’ultimo giorno del suo governo. Due grandi esempi pratici dello spirito di pace neutralità del suo operato, nella prima e nell’ultima fase del suo sultanato, sono: nel 1979, l’Oman fu l’unico stato del mondo arabo a riconoscere l’accordo di pace firmato a Camp David tra Egitto e l’Israele. Insieme a Somalia e Sudan (New York Times), nel 2015, l’Oman ospita i colloqui segreti tra Iran e Stati Uniti sul programma nucleare iraniano che poi si concludono con uno storico accordo.
In realtà la mediazione del Sultano parte da ben prima degli incontri segreti, chiaramente. Il suo modus operandi pacifico e neutrale di condurre gli affari esteri ottiene un eco mediatico mondiale nel 1983. Durante una visita negli Stati Uniti, al cospetto del presidente Reagan, il Sultano Qaboos afferma: “…for me, for we know from our own experience that peace must go hand in hand with dignity and freedom. That life it is to be worth living can only be founded on justice and respect for humanity and that these prices are not easily won or preserved”
Sotto il governo di Qaboos, l’Oman ha sviluppato legami più stretti con l’Iran rispetto ad altri stati arabi del Golfo Persico. Di conseguenza, l’Oman è spesso intervenuto come intermediario tra gli Stati Uniti e l’Iran. Qaboos ha contribuito a mediare colloqui segreti tra Stati Uniti e Iran nel 2013 che hanno portato due anni dopo all’accordo nucleare internazionale.
Il rispetto dell’uomo, della cultura, delle religioni
Qaboos era un musulmano dell’ala Ibadita, che tradizionalmente ha governato l’Oman. Nonostante l’Oman sia prevalentemente musulmano, il Sultano garantisce la libertà di religione nel paese e finanziò la costruzione di quattro chiese, nonché diversi templi induisti.
Qaboos finanziò chiaramente anche la costruzione o la manutenzione di diverse moschee. In particolare la Grande Moschea del Sultano Qaboos: un gioiello di architettura omanita.
Attraverso una donazione all’UNESCO nei primi anni ‘90, Qaboos ha finanziato il Premio Sultan Qaboos per la Conservazione Ambientale. Tale premio è dedicato al riconoscimento di contributi eccezionali nella gestione o conservazione dell’ambiente. Il premio viene assegnato ogni due anni dal 1991.

Il Sultano era un grande appassionato e promotore della musica classica. La sua orchestra composta da 120 membri era interamente formata da giovani omaniti. Solitamente suonavano localmente ma hanno anche viaggiato all’estero con il Sultano. Al compositore argentino Lalo Schifrin fu commissionata la composizione di un’opera intitolata “Impressioni Sinfoniche dell’Oman”. Qaboos era particolarmente entusiasta dell’organo a canne. La Royal Opera House di Muscat ospita il secondo organo a canne mobile più grande al mondo, che presenta tre organi speciali appositamente realizzati, chiamati “Royal Solo” in suo onore. Era anche un mecenate del musicista popolare locale Salim Rashid Suri, al quale conferì il ruolo di consulente culturale.[48]
Vita privata
Il Sultano, l’uomo
Il 22 marzo 1976, Qaboos sposò la sua prima cugina Kamila (nata Sayyida) Nawwal bint Tariq Al Said (nata nel 1951). Si tratta della figlia di suo zio Sayyid Tariq bin Taimur Al Said e Sayyida Shawana bint Nasir Al Busaidi. Nawwal è una mezza sorella del successore di Qaboos, Haitham bin Tariq. Il matrimonio si concluse con il divorzio nel 1979. Il matrimonio non produsse figli.
Nel settembre 1995, Qaboos fu coinvolto in un incidente d’auto a Salalah, appena fuori dal suo palazzo. L’incidente fu violento e causò la morte del vice primo ministro per le finanze ed economia, Qais Bin Abdul Munim Al Zawawi.
Qaboos possedeva diverse imbarcazioni gestite dallo Squadrone Yacht Reale dell’Oman, tra cui Al Said e Fulk Al Salamah, due dei più grandi yacht del mondo.
Malattia e morte
Dal 2014, Qaboos soffriva di cancro al colon, per il quale riceveva cure. Il 14 dicembre 2019, fu riferito che era in fase terminale e con poco tempo da vivere. Dopo il suo soggiorno per cure mediche all’UZ Leuven in Belgio, decise di tornare a casa per morire nel suo paese.
Morì il 10 gennaio 2020 all’età di 79 anni presso la sua residenza privata, Bait Al-Baraka, appena fuori Muscat. Il giorno successivo, il governo dichiarò tre giorni di lutto nazionale. La bandiera sarebbe stata issata a mezz’asta per 40 giorni e venne sospeso ufficialmente il lavoro nei settori pubblico e privato per tre giorni. Kuwait, Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Bahrain, Libano, ed Egitto dichiararono tutti tre giorni di lutto; India e Bangladesh dichiararono un giorno di lutto. Il Regno Unito abbassò le bandiere a mezz’asta come segno di rispetto.
Successione
A differenza dei capi degli altri stati arabi del Golfo Persico, Qaboos non aveva pubblicamente nominato un erede. L’articolo 6 della costituzione stabilisce che il Consiglio Reale di Famiglia ha tre giorni per scegliere un nuovo sultano dalla data in cui la posizione diventa vacante. Se il Consiglio Reale di Famiglia non riesce ad accordarsi, una lettera contenente un nome scritta dal Sultano Qaboos dovrebbe essere aperta alla presenza del Consiglio della Difesa di ufficiali militari e di sicurezza, capi delle corti supreme e dei rami superiore ed inferiore delle assemblee consultive.
Gli analisti vedevano le regole come un mezzo elaborato per Qaboos di assicurarsi la scelta del successore senza causare controversie rendendola pubblica durante la sua vita, poiché si pensava che la famiglia reale non sarebbe stata in grado di concordare autonomamente su un successore. Qaboos non aveva figli e solo una sorella, Sayyida Umaima, ma nessun fratello maschio; ci sono altri membri maschi della famiglia reale omanita, compresi gli zii paterni e le loro famiglie. Utilizzando la primogenitura della stessa generazione, il successore di Qaboos sembrerebbe essere uno dei figli del defunto zio Sayyid Tariq bin Taimur, primo ministro dell’Oman e ex suocero del Sultano.

Gli osservatori dell’Oman ritenevano che i principali contendenti per succedere a Qaboos fossero tre dei figli di Tariq: Asa’ad bin Tariq, Vice Primo Ministro per le Relazioni Internazionali e la Cooperazione e rappresentante speciale del Sultano; Shihab bin Tariq, un comandante in pensione della Marina Reale dell’Oman; e Haitham bin Tariq, Ministro dell’Eredità e della Cultura Nazionale.
La lettera lasciata dal Sultano Qaboos
L’11 gennaio 2020, la TV di Stato dell’Oman annunciò che il Consiglio Reale di Famiglia, in una lettera al Consiglio della Difesa, aveva deciso di deferire alla scelta fatta da Qaboos nel suo testamento, aprendo così la lettera in cui Qaboos nominava il suo successore, annunciando poco dopo che Haitham bin Tariq è il nuovo sultano del paese. Haitham ha due figli e due figlie.